STEFANIA RIMINI
(Università di Catania)
STEFANIA RIMINI
(Università di Catania)
La "mala mimesi". Paradigmi danteschi nella scrittura visiva di Pasolini
La ‘magnifica ossessione’ di Pasolini per il fantasma dantesco si manifesta in molte forme e attraversa a più riprese l’arco della sua produzione: se il primo movimento consiste nell’assunzione di un linguaggio ‘figurale’ che diviene laboratorio della parola, apprendistato estetico e semiologico capace di ri-codificare la scena del mondo, i quadri successivi mostrano la capacità di dar corpo a frammenti infernali che assecondano espressionistiche ‘visioni’ della città di Dite, evocate attraverso una narrazione satura di insegne kitsch e pulp. L’approdo al cinema non fa che confermare la tensione verso squarci allucinati, che culminano nella lucida e aberrante sistematicità dell’universo concentrazionario di Salò o le 120 giornate di Sodoma. L’intervento intende mappare le occorrenze dantesche più significative all’incrocio fra scrittura letteraria, drammaturgia e immagini filmiche.
Stefania Rimini è professoressa associata di Cinema, fotografia e televisione presso l’Università di Catania, dove insegna Culture cinematografiche contemporanee e Modelli della serialità televisiva.
I suoi principali interessi di ricerca riguardano i rapporti fra cinema, teatro e nuovi media, la recitazione, i Queer e i Gender studies. Fa parte del comitato scientifico del CRAD- Centro ricerche su attore e divismo di Torino. Dirige, con Maria Rizzarelli, la rivista Arabeschi. Ha pubblicato, tra gli altri, i volumi: Con occhi torbidi e innocenti. Laura Betti nel cinema di Pasolini (Duetredue 2021); Every body needs some body… Figure del desiderio e linguaggi della visione (Kaplan, 2019); La ferita e l’assenza. Performance del sacrificio nella drammaturgia di Pasolini (Bonanno 2006) L’etica dello sguardo. Introduzione al cinema di Kieslowski (Liguori 2000).