L’inferno dantesco e Il conte Ugolino. Due cortometraggi didattici di Walter Faglioni
Nipote di Casimiro Jodi, modenese di nascita e udinese d’adozione, Walter Faglioni è stato insegnante di scuola, grande cinefilo e cineasta dilettante. Per settant’anni ha annotato tutti i film visti anno per anno, giorno per giorno e, utilizzando queste annotazioni come riferimento temporale, a partire dagli anni Ottanta ha organizzato materiali fotografici e ritagli di riviste da lui raccolti nell’Antologia del cinema, una serie di sette scrapbook che intrecciano la ricostruzione di un secolo di storia della settima arte alla dimensione intima dei suoi ricordi di spettatore e alla geografia dei luoghi udinesi del cinema.
Nel contesto del Cineclub di Udine, di cui era frequentatore e membro attivo, Faglioni ha anche realizzato e co-realizzato alcuni cortometraggi amatoriali sul Friuli (tra cui Itinerari friulani: San Daniele, 1957; Trigesimum, 1958; Forum Iulii, 1962 e Udine, città del Tiepolo).
Alla Cineteca del Friuli sono conservati due suoi soggetti per cortometraggi didattici a tema dantesco, forse pensati per i suoi allievi, che saranno l’oggetto di questo intervento: Il conte Ugolino (1978-79) e L’inferno dantesco (1980-81). Il primo – cento sequenze che raccontano la storia del conte e mettono in scena i versi del relativo canto della Commedia con illustrazioni, cartigli e musiche di Holst, Debussy, Prokofiev e Zandonai – conta sull’«ideazione, commento e recitazione» dello stesso Faglioni. Il secondo, invece, della durata prevista di 26 minuti, è una restituzione intermediale dell’Inferno dantesco che prevedeva schemi, grafici illustrativi, scritte da applicare e disegni da animare ispirati alle illustrazioni della Divina Commedia di Gustave Doré. Allo stato attuale della ricerca non è dato sapere se i film siano stati effettivamente realizzati.
Maria Ida Bernabei (1985) ha conseguito il dottorato in Cultura Visuale ed Études Cinématographiques presso le università Iuav di Venezia e Paris 8 con una tesi sulla ricezione avanguardista del cinema scientifico negli anni Venti (Un’emozione puramente visuale. Film scientifici tra sperimentazione e avanguardia, 2021) Ha precedentemente lavorato sui documentari italiani del regime (La linea sperimentale. Un percorso di ricerca attraverso quarant’anni di cinema documentario italiano, 2013) e i suoi saggi sono apparsi in collettanee e riviste italiane e internazionali quali «1895», «Cinéma & Cie», «Immagine. Note di storia del cinema» e «Fata Morgana». Attualmente è assegnista di ricerca all’Università degli Studi di Udine dove è docente a contratto di Semiotica dei media audiovisivi.