ARMANDO PETRINI
(Università degli Studi di Torino)
ARMANDO PETRINI
(Università degli Studi di Torino)
Il Dante "anticivile" di Carmelo Bene. La Lectura Dantis (1981)
Il rapporto di Carmelo Bene con Dante è in fin dei conti piuttosto circoscritto, legato soprattutto all’episodio della Lectura Dantis di Bologna del 1981, organizzata in occasione delle commemorazioni della Strage dell’anno precedente. Il lavoro si colloca in un momento particolare non soltanto della storia d’Italia (sia dal punto di vista politico e sociale che da quello culturale e artistico) ma anche della storia di Carmelo Bene, che proprio fra la seconda metà degli anni Settanta e i primi anni Ottanta muta significativamente alcune caratteristiche del proprio modo di fare teatro. La Lectura Dantis è in questo senso una cartina al tornasole di qualcosa di più ampio e complessivo. A una riflessione attenta, infatti, al di là della pur evidente enfatizzazione del discorso sulla phonè tipica di questo passaggio del tragitto beniano, la Lectura Dantis mostra alcune delle contraddizioni di fondo dell’opera di Carmelo Bene, sempre in bilico fra alterità e conflitto, fra volontà di sottrarsi e urgenza del gesto esibito della sfida. Il suo è un Dante “anticivile” (il termine è dello stesso Bene) distante dai richiami più immediati alle vicende politiche (come d’altra parte il tratto fondamentalmente anarchico dell’artista comporta) ma in grado di mostrare allo stesso tempo la durezza e la decisiva forza critica del verso dantesco.
Armando Petrini è Professore Associato in Discipline dello Spettacolo presso l’Università di Torino, dove insegna “Storia del teatro”, “Storia e teorie dell’attore”, “Teatro di ricerca”. Si è occupato in particolar modo di recitazione teatrale. I suoi studi hanno approfondito le biografie artistiche di alcuni fra i protagonisti della scena ottocentesca, Gustavo Modena, Giacinta Pezzana, Giovanni Emanuel (Gustavo Modena, Teatro, arte, politica, ETS 2012). Si è occupato dell’evoluzione della scena italiana durante gli anni della Prima guerra mondiale (Fuori dai cardini, UTET 2020). Ha dedicato un libro al percorso complessivo di Carmelo Bene (Carmelo Bene, Carocci 2021) e in diversi altri interventi si è misurato con il teatro di ricerca italiano del secondo Novecento (in particolare Carlo Quartucci e Carla Tatò, Rino Sudano, Carlo Cecchi). Ha rivolto poi un interesse specifico all’indagine della storia e della fenomenologia dell’industria culturale ripercorrendo criticamente gli approcci di Adorno, Debord e Pasolini (Dentro il Novecento. Un secolo che non abbiamo alle spalle, Zona 2006).